Il ruolo dei patronati all'estero.

Pubblicato il 18 novembre 2024 alle ore 10:24

Autore: STUDIO CH ERNESTO (brand di C&C Unlimited Services Group Sh.p.k.) di Ernesto Cherici.

Il presente articolo prende in considerazione tre macroaree direttamente collegate tra loro.

    CONTINUARE A MILLANTARE RICONOSCIMENTI PER AVERE CLIENTI IN ALBANIA È LO SPORT DEL MOMENTO.

    Purtroppo, pur avendo pienamente specificato con l’articolo “La brutta consuetudine di millantare l'accredito o il riconoscimento presso l'Ambasciata italiana di Tirana.” che i Caf/Patronati italiani in Albania non sono accreditati oppure riconosciuti dall’Ambasciata italiana a Tirana, ci sono ancora internauti che continuano a pubblicizzare di far riferimento a detti enti in quanto riconosciuti. La domanda è la seguente: riconosciuti da chi e dove?

    Certamente sono riconosciti in Italia dove sono considerati persone giuridiche di diritto privato che stipulano una convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Detta convenzione permette a tali persone giuridiche di diritto privato di svolgere le attività riportate nell'articolo 10, comma 1, lettera a), della Legge 30 marzo 2001, n. 152, in favore dei soggetti privati e pubblici, in luogo del Ministro stesso.

    Il patronato, quindi, è un ente di diritto privato riconosciuto dal Ministero del Lavoro con lo scopo di svolgere per il cittadino alcune pratiche. Niente di più!!

    Malauguratamente, in Albania al fine di accaparrarsi clienti si continuano ad utilizzare, congiuntamente oppure disgiuntamente, le locuzioni “accreditamento” e “riconoscimento” dei patronati che sono localizzati nel Paese delle Aquile E TUTTO CIÒ NEL PIÙ ASSOLUTO SILENZIO DA PARTE DEI CAF/PATRONATI CHE NON SMENTISCONO FACENDO COMODO TALE PUBBLICITÀ. Un esempio sono le seguenti chat:

     

    1) Chat del 03 ottobre 2024 sul gruppo "Pensionati in Albania".

    In questa chat l’utente:

    1) di “rivolgersi solo ad organizzazioni riconosciute sia dall’Italia che dall’ambasciata…”, e

    2) che “se un italiano va in Ambasciata a Tirana e chiede chi può aiutarlo a Durazzo per fare il permesso di soggiorno o la defiscalizzazione gli viene dato un elenco di Caf e patronati, non certo il suo nome

     

    In primo luogo, l’Ambasciata italiana a Tirana non riconosce (e non accredita) alcuna organizzazione (Caf e/o patronato), come comunicatoci direttamente dall’Ambasciata stessa e riportato nell’articolo “La brutta consuetudine di millantare l'accredito o il riconoscimento presso l'Ambasciata italiana di Tirana.”.

    In secondo luogo, l’Ambasciata non può rilasciare “un elenco di Caf e patronati”, in quanto essendo un ente dello Stato non può pubblicizzare assolutamente soggetti privati come i Caf/Patronati. In caso contrario chi dovesse fornire tali informazioni andando a favorire enti terzi commette un palese illecito. Di conseguenza l’Ambasciata non può fornire nominativi di enti terzi e non deve permettersi neanche di fare il nostro nome oppure di inserirlo in tale fantomatico elenco.

    Quando ci siamo rivolti all’Ambasciata, la funzionaria ha comunicato che i Caf/Patronati si limitano ad informarli della loro presenza sul territorio albanese e niente di più. L’Ambasciata, quindi, prende solo atto della loro presenza a seguito di una scelta univoca del Caf/Patronato di fornire tale informazione, non certo per un obbligo giuridico.

    Secondo Voi se l’Ambasciata potesse fungere da collettore con i cittadini italiani non avrebbe una sezione sul proprio sito istituzionale con una lista dei Caf/Patronati in Albania? Se tale elenco non compare può solo significare una cosa: l’Ambasciata non può pubblicizzare questi soggetti giuridici di diritto privato.

    2) Chat del 17 ottobre 2024.

    Anche in questa chat un altro utente pubblicizza di “rivolgersi senza dubbio ad un CAF legalmente riconosciuti…”, senza specificare da chi e dove. Tale mancanza di precisazione porta a credere, essendo l’oggetto il trasferimento in Albania, che nel Paese delle Aquile siano legalmente riconosciuti i CAF. La domanda è la stessa: riconosciuti dove e da chi?

    3) Post della Prima Durres sul gruppo "Pensionati in Albania".

    Anche la Prima Group Real Estate parla di riconoscimento di un patronato. La domanda è sempre la stessa: riconosciuto dove e da chi? Anche in tale alveo l’oggetto è ovviamente il trasferimento in Albania per godersi la pensione, con la conseguenza che scrivendo del riconoscimento si instilla una falsa convinzione che per “godersi la pensione in Albania” ci si debba rivolgere esclusivamente ad enti titolati di una sorta di riconoscimento, situazione utilizzata anche dalla Prima Group quale biglietto da visita necessario per richiamare i futuri utenti.  

    Cosa non si fa e non si scrive pur di accaparrarsi clienti!

    Sulla base di quanto sopra detto, si evince chiaramente che si continua a pubblicizzare l’accreditamento e/o il riconoscimento da parte dell’Ambasciata dei Caf/Patronati, pur non essendo quest’ultimi accreditati e/o riconosciuti dalla nostra rappresentanza italiana in Albania che, come ampiamente spiegato nell’articolo “La brutta consuetudine di millantare l'accredito o il riconoscimento presso l'Ambasciata italiana di Tirana.”, si limita a ricevere eventuale comunicazione della presenza di detti Caf/Patronati nel Paese delle Aquile.    

    TUTTO CIÒ IN UN SILENZIO IMBARAZZANTE DEI CAF/PATRONATI CHE NON SMENTISCONO LE AFFERMAZIONI SOPRA INDICATE.

    LA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA COMUNICAZIONE DELL’AMBASCIATA ITALIANA A TIRANA DEL 06 MAGGIO 2024.

    Ritengo sia opportuno anche fornire una precisazione sulla comunicazione ikn argomento:

    Dalla lettura del comunicato si evince chiaramente che l’Ambasciata non dichiara mai di riconoscere i Caf/Patronati.  

    Purtroppo, la stessa comunicazione è stata, e continua ad essere, STRUMENTALIZZATA a favore di Caf/Patronati esistenti in Albania da qualche internauta utilizzandola come leva per convincere i lettori che l’Ambasciata rilascia detti accrediti e/o riconoscimenti, SENZA SMENTITA DA PARTE DEI CAF/PATRONATI CHE SI GONGOLANO DI TALI FALSE AFFERMAZIONI.

    Il comunicato dice ben altro. Infatti, si parla di servizi resi gratuitamente oppure a pagamento da parte dell’Ambasciata o dai “competenti Uffici pubblici albanesi”. Non si menzionano in tale circostanza i patronati.

    Si parla, invece di “patronati non riconosciuti”, ma il riconoscimento è quello attribuito in Italia. I patronati agiscono in Albania grazie ad accordi con il governo albanese, ma sempre con un riconoscimento rilasciato dall’Italia come persone giuridiche di diritto privato.

    IL COMPORTAMENTO DEI PATRONATI IN ALBANIA: TUTTO IL MONDO È PAESE.

    In considerazione del fatto che in Albania si viene indotti a credere che solamente i Patronati sono i soggetti che svolgono in modo regolare le pratiche per il permesso di soggiorno, per la defiscalizzazione, per l’esistenza in vita, millantando anche il rilascio di accreditamento e/o riconoscimento da parte dell’Ambasciata italiana, come evidenziato nel nostro articolo “La brutta consuetudine di millantare l'accredito o il riconoscimento presso l'Ambasciata italiana di Tirana.”, si riporta il seguente contributo “Patronati Cgil all’estero, Giletti svela che si fanno pagare per servizi gratis/ Trucchi per avere più fondi Patronati Cgil all'estero si fanno pagare per servizi che sono gratuiti. Inchiesta de "Lo stato delle cose" svela i trucchi per avere più fondi dall’Italia” scritto da Silvana Palazzo pubblicato l’11 novembre 2024.

    Il risultato dell’inchiesta de “Lo stato delle cose” è andato in onda nel programma condotto su Rai 3 da Massimo Giletti, in onda l’11 novembre 2024 alle 21:20.

    Dalla lettura dell’articolo de quo emerge che “i patronati in Italia e all’estero vengono finanziati dallo Stato italiano tramite un prelievo sui contributi previdenziali di tutti i contribuenti. Parliamo di 486 milioni di euro solo per quanto riguarda l’anno in corso. Con queste risorse i patronati sono tenuti a erogare diversi servizi e devono farlo gratuitamente, visto che rientrano nella convenzione con il ministero del Lavoro e ricevono appunto soldi pubblici.”.

    I Patronati, quindi, DEVONO erogare i propri servizi gratuitamente, mentre in Albania, prendenso un patronato a caso, l’Inac di Durazzo, ad esempio, ha un vero e proprio tariffario per la campagna di esistenza in vita, come riportato nel nostro articolo “Esistenza in vita. ATTENZIONE ai Testimoni Accettabili per l'Albania.”, listino che si ripropone:

    Tariffario illecito della Inac di Durazzo

    La stessa locandina, chiamata "prontuario delle prestazioni disponibili e gestite dall'INAC",  è stata anche pubblicata dal medesimo patronato sul gruppo Facebook “Pensionati italiani in Albania” in data 14 aprile, MA STANDO BEN ATTENTI AD OMETTERE LE RELTIVE TARIFFE:

    Post Inac Durazzo sui propri servizi omettendo il prezzo

    Tale omissione rafforza il fatto che il patronato Inac è BEN CONSCIO di non poter palesare su una “vetrina web” quale Facebook, ben visibile al Mondo, i prezzi relativi ai servizi offerti, in quanto rappresenterebbe una violazione legislativa, tariffario che poi successivamente viene presentato ed applicato ad ogni singolo individuo che si rivolge all’Inac medesima per l’espletamento dei relativi servizi.

    Inoltre, nel medesimo articolo abbiamo denunciato la circostanza che “Il Patronato de quo richiede il pagamento di 2.600 Lekè (circa 26,00 euro) per “Accertamento esistenza in vita da notaio accreditato”, ma incrociando ciò che viene proposto dall’Inac con quanto riportato chiaramente dall’Inps – Testimoni Accettabili, per l’Albania I NOTAI NON RIENTRANO in tale categoria, mentre è inclusa la Camera dei Notai, ente istituzionale albanese ben diverso dal singolo notaio.”.

    Inoltre, abbiamo provveduto a comunicare tale circostanza direttamente all’Inac Italia, ente che è stato anche taggato nel nostro post, ma ad oggi 18 novembre 2024 nessuna risposta è pervenuta, significando che basta incassare anche in sfregio alle norme italiane e non ci sono problemi. Praticamente l’Inac di Durazzo sta ponendo in essere un comportamento illecito richiedendo soldi non dovuti in considerazione del fatto che il patronato è già sovvenzionato dal Bel Paese. Infatti, richiedono il pagamento per scaricare il modulo della Citi, l’invio del modulo timbrato con rilascio della ricevuta e modifica dei dati personali, il tutto nel silenzio e nella triste accettazione da parte dei pensionati, alcuni dei quali si lamentano ma nessuno ha il coraggio di ribellarsi e denunciare tale comportamento illecito. Anzi, certi soggetti pensionati italiani in Albania continuano su internet a pubblicizzare l’utilizzo dei soli patronati indicato anche il famoso fantomatico accredito/riconoscimento da parte dell’Ambasciata italiana di Tirana. Che ci guadagnino anche loro fungendo da procacciatori di clienti per i patronati?

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